Oltre 1.500 i donatori che hanno partecipato agli eventi organizzati dal 18 al 28 novembre
Tredici eventi, oltre 40 mila euro raccolti, più di 1.500 donatori, 120 studenti coinvolti, 40 ore di eventi, 15 partner.
Sono questi i numeri della seconda edizione della Settimana della Ricerca, l’evento che tra Alessandria e Casale Monferrato ha portato sul territorio dieci giorni di appuntamenti divulgativi e scientifici per sensibilizzare la comunità sulla cultura del dono. Dono finalizzato a finanziare la ricerca sanitaria condotta dai professionisti dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria e dell’ASL AL grazie al coordinamento del DAIRI – Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione, diretto da Antonio Maconi.
Dal 18 al 28 novembre sono state molte le iniziative che hanno coinvolto tutte le età e tutti i gusti: dallo sport alla buona cucina, passando per il cinema, il gioco e la letteratura. Si è partiti proprio venerdì 18 dalla cena del Cervellone, che ha visto 150 persone sfidarsi a colpi di domande di cultura generale e di ricerca nella sala dell’Oratorio di San Michele di Alessandria.
Si è poi proseguito domenica 20 al PalaEnergica Paolo Ferraris di Casale Monferrato, dove la NoviPiù Monferrato Basket ha deciso di destinare alla ricerca parte del ricavato della vendita dei biglietti della partita contro il Cantù, oltre alle canotte autografate da Niccolò Martinoni e Lucio Redivo per un’asta benefica conclusasi lunedì scorso.
Lunedì 21 è stata la volta della prima Giornata regionale della Ricerca in Sanità. Nel Salone di Rappresentanza dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria si sono incontrate quindici Aziende Sanitarie Regionali per fotografare le attività di ricerca attualmente svolte da ognuna di loro. La “storica giornata” – com’è stata definita in apertura dei lavori – è stata anche l’occasione per sottolineare come il DAIRI avrà un ruolo di coordinamento e supporto regionale, grazie alla rete dei referenti e alle azioni avviate che saranno oggetto in futuro di specifici atti.
Settanta studenti degli istituti superiori Balbo, Leardi e Sobrero di Casale Monferrato hanno invece partecipato martedì 22 alla tavola rotonda “Amianto: dalla letteratura alla ricerca”, che ha visto la partecipazione di alcuni degli autori che negli anni hanno trattato la vicenda casalese legata all’Eternit e due ricercatori del DAIRI che si occupano di patologie ambientali e asbesto-correlate.
La XVI Giornata Scientifica aziendale di giovedì 24 è stata un’utile occasione per fare il punto sulle attività di ricerca svolte durante l’anno dal DAIRI, nonché a rafforzare le reti costruite dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria a livello nazionale e locale, grazie alla partecipazione dell’ASL AL, dell’UPO e di alcuni relatori di fama nazionale.
È invece stata dedicata al trapianto di microbiota intestinale (9 sono quelli già eseguiti all’Azienda Ospedaliera) la cena a base di bagna cauda che si è svolta venerdì 25 novembre all’Osteria contemporanea Favorite. Grazie alla collaborazione di Slow Food gli ospiti hanno potuto anche gustare per tutta la durata della Settimana i piatti della ricerca con i prodotti dei presidi Slow Food e dell’Arca del Gusto. Una proposta vincente che ha visto il sold out per la cena della ricerca e la replica il giorno successivo.
Sabato 26 si è parlato di diabete in età pediatrica grazie all’incontro organizzato dai professionisti della Pediatria dell’Ospedale di Alessandria dal titolo “Alleanza tra operatori sanitari, scuole e famiglia nella gestione del DMT1. Sogno o realtà?” che ha visto la partecipazione dei volontari dell’Associazione Jada.
La Settimana della Ricerca si è poi conclusa con la proiezione del film “Quel posto nel tempo” al Teatro Alessandrino preceduta da un piccolo dibattito sull’Alzheimer, patologia su cui è incentrata la pellicola di Giuseppe Alessio Nunzio che vede tra gli attori Leo Gullotta e Beatrice Arnera, quest’ultima, presente in sala, ha letto una toccante poesia.
Un grazie di cuore va a tutte le persone che hanno scelto di passare con Solidal le loro serate e i loro momenti di svago, facendo così dell’aggregazione uno strumento in più nelle mani dei ricercatori.