La demenza è in crescente aumento nella popolazione generale ed è stata definita secondo il Rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e di Alzheimer Disease International una priorità mondiale di salute pubblica.
Attualmente il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre 1 milione (di cui circa 600.000 con demenza di Alzheimer) e circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nella loro assistenza, con conseguenze anche sul piano economico e organizzativo. La prevalenza della demenza nei paesi industrializzati è circa del 8% negli ultrasessantacinquenni e sale ad oltre il 20% dopo gli ottanta anni. Secondo alcune proiezioni, i casi di demenza potrebbero triplicarsi nei prossimi 30 anni nei paesi occidentali: in particolare in Italia si stima che nel 2051 ci saranno 280 anziani ogni 100 giovani, con aumento di tutte le malattie croniche legate all’età, e tra queste le demenze.
Il maggior fattore di rischio associato all’insorgenza delle demenze è l’età e, in una società che invecchia, l’impatto del fenomeno è di dimensioni allarmanti, tuttavia anche il sesso femminile rappresenta un importante fattore di rischio per l’insorgenza della demenza di Alzheimer, la forma più frequente di tutte le demenze (circa il 60%).
L’Azienda Ospedaliera ha una specifica linea di ricerca che condivide con l’Università del Piemonte Orientale dedicata proprio all’Aging in quanto l’invecchiamento della popolazione sta lentamente modificando gli scenari epidemiologici, sociali ed economici della nostra società.
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